La fonte dell’acqua Lancisiana fu scoperta dal medico Alessandro Petroni sul colle del Gianicolo ma il nome gli fu dato dall’Archiatro Giovanni Maria Lancisi che nel 1720 ne scoprì la buona qualità e la condusse, in parte, all’interno dell’ospedale di Santo Spirito ad uso dei degenti. La restante parte della fonte venne condotta alla Fonte Lancisiana ad uso libero per la popolazione.
Fra il 1823 ed il 1829 Papa Leone XII ordinò i lavori per la costruzione del porto Leonino (di fronte a Palazzo Salviati) e la fonte venne soppressa.
Nel 1830 le suppliche del popolo convinsero Roma a restituire al suo popolo la fonte dalle proprietà benefiche e questa fu posta in prossimità dello scomparso ponte dei fiorentini, in fondo ad una scala di 27 gradini che conduce sotto il livello del manto stradale.
Quando nel 1897 vennero iniziati i lavori di sistemazione del lungotevere si rischiò la seconda soppressione che fu evitata grazie agli sforzi del popolo, della stampa e di personaggi illustri che guadagnarono una nuova location per la fonte sui nuovi muraglioni del Tevere in prossimità di Piazza della Rovere. Vi si accede attraverso due scalette convergenti che conducono al fiume. Le nicchie sono poste all’ultimo pianerottolo ma … niente acqua se non quella del Tevere.